
Tanto per cominciare registriamo un nulla di fatto per il decreto Santagata sui costi della politica. Doveva passare nell’ultimo consiglio dei ministri, ma è stato rinviato; il 9 luglio i presidenti di Camera e Senato si faranno sentire in proposito. Sul fronte giustizia i turbamenti del ministro Mastella (*) sulla riforma dell’ordinamento giudiziario non trovano sponde utili nè tra la maggioranza nè all’opposizione, più interessate a chiudere la partita sulle intercettazioni. Anche in questo caso, come per il famigerato scalone, è partito il conto alla rovescia e la soluzione di scorta a una fiducia molto rischiosa, è ancora una volta quella di legiferare per non decidere e rimandare l’entrata in vigore della riforma approvata dal precedente Governo. C’è tempo fino al 31 luglio. Poco di meno, il 27 luglio, per trovare un accordo sulla riforma elettorale (attenzione a Mastella); se per questa data i partiti non avranno trovato l'intesa su una legge da votare in autunno e il comitato promotore avrà raccolto le 500.000 firme necessarie, in primavera sarà referendum. La famosa pistola sul tavolo. Il 23 luglio, infine, è la scadenza imposta dall’Ue per dare una risposta sulla Tav.
C’è molto da fare, attenzione agli Specialisti della Viscosità.
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